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La raccolta dei Racconti sardi venne pubblicata per la prima volta nel 1894 ed è composta da otto novelle. Tra le altre, Il mago e Ancora magie sono due novelle che testimoniano la profonda conoscenza, da parte della Deledda, dell'attitudine alla magia assai diffusa in Sardegna. Entrambe si rifanno alle pratiche di medicina popolare e agli antichi culti che legano il folklore sardo alle religioni primitive: il primo racconta di un mago e di una misteriosa pietra parlante; il secondo dei presunti poteri di un olio consacrato. Sebbene possano sembrare due storie di fantasia, si tratta al…mehr

Produktbeschreibung
La raccolta dei Racconti sardi venne pubblicata per la prima volta nel 1894 ed è composta da otto novelle. Tra le altre, Il mago e Ancora magie sono due novelle che testimoniano la profonda conoscenza, da parte della Deledda, dell'attitudine alla magia assai diffusa in Sardegna. Entrambe si rifanno alle pratiche di medicina popolare e agli antichi culti che legano il folklore sardo alle religioni primitive: il primo racconta di un mago e di una misteriosa pietra parlante; il secondo dei presunti poteri di un olio consacrato. Sebbene possano sembrare due storie di fantasia, si tratta al contrario di due "racconti storici" dei quali si occuparono, come specificò la Deledda in una nota, "persino i giornali dell'isola" (Aonia edizioni).
Autorenporträt
Grazia Deledda nasce a Nuoro nel 1871, in una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Interrotti gli studi precocemente, la giovane Grazia approfondisce da autodidatta la sua passione per la letteratura, giungendo a pubblicare alcuni suoi racconti sulla rivista L¿Ultima Moda, a soli 19 anni. Nel 1900 si trasferisce a Roma con il marito, conosciuto a Cagliari l¿anno prima: rimarrà nella città fino alla morte, avvenuta nel 1936. E¿ proprio nella capitale che i suoi capolavori vedono la luce: Elias Portolu (1903), Cenere (1904), L¿Edera (1908), L¿incendio nell¿oliveto (1918), Il segreto di un uomo solitario (1914), Canne al vento (1913), Marianna Sirca (1915), Il Dio dei viventi (1922), e infine Cosima, pubblicato postumo. Ma è il 1926 a rappresentare una data significativa per la scrittrice, chiamata a ritirare il premio Nobel per la letteratura: Grazia Deledda, prima donna a ricevere tale onorificenza, fu premiata per la sua prosa idealisticamente ispirata che con chiarezza plastica dipinge la vita della sua isola nativa e con profondità e simpatia si confronta con i problemi umani in generale.