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Questa ricerca si occupa del rapporto tra le famiglie mapuche e lo Stato attraverso le politiche sociali a Comodoro Rivadavia. Partiamo dal presupposto che le famiglie mapuche si relazionano con lo Stato attraverso un sistema di differenziazione, che dà forma a regimi di potere che delimitano i possibili luoghi di occupazione e spostamento. Analizziamo il legame tra la popolazione oggetto di studio e la complessa rete di relazioni, mediate da presupposti e pregiudizi, tra vicini di casa, funzionari pubblici, assistenti sociali e dipendenti della sanità. Questa dinamica di relazioni legittima…mehr

Produktbeschreibung
Questa ricerca si occupa del rapporto tra le famiglie mapuche e lo Stato attraverso le politiche sociali a Comodoro Rivadavia. Partiamo dal presupposto che le famiglie mapuche si relazionano con lo Stato attraverso un sistema di differenziazione, che dà forma a regimi di potere che delimitano i possibili luoghi di occupazione e spostamento. Analizziamo il legame tra la popolazione oggetto di studio e la complessa rete di relazioni, mediate da presupposti e pregiudizi, tra vicini di casa, funzionari pubblici, assistenti sociali e dipendenti della sanità. Questa dinamica di relazioni legittima alcuni luoghi e ne delegittima altri, abilitando e disabilitando gli spazi di occupazione. Nelle traiettorie della vita urbana, le famiglie mapuche sono legate alle istituzioni statali e in queste relazioni si configurano territori esistenziali di sopravvivenza che strutturano l'accesso differenziato a un insieme di pratiche che limitano i progetti collettivi e, allo stesso tempo, diventano luoghi di lotta che consentono diverse strategie familiari.
Autorenporträt
Rosa Viviana Soto ist Dozentin für den Bachelor-Studiengang Sozialarbeit an der Universidad Nacional de la Patagonia San Juan Bosco. Sie hat einen Abschluss in Sozialarbeit, ein höheres Lehrdiplom und einen Doktortitel in Sozialwissenschaften. Gegenwärtig arbeitet sie als Lehrerin im Kontext von Haftanstalten und in der ISFD N°804 in der Stadt Esquel.