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Questo libro vuol essere una testimonianza appassionata – certo personale e soggettiva: come tutte le testimonianze riporta «un» punto di vista, non «il» punto di vista – di questa stagione di impegno e di testimonianza, nella convinzione che non vi sia contrapposizione tra queste due dimensioni della vita cristiana, entrambe indispensabili, ciascuna a suo modo.Vengono qui raccolti alcuni scritti «di battaglia» apparsi (prevalentemente sulla Croce Quotidiano) al tempo dei due Family Day, inevitabilmente condizionati dalla tensione febbrile che si respirava in quei giorni.Beninteso, battaglia…mehr

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Produktbeschreibung
Questo libro vuol essere una testimonianza appassionata – certo personale e soggettiva: come tutte le testimonianze riporta «un» punto di vista, non «il» punto di vista – di questa stagione di impegno e di testimonianza, nella convinzione che non vi sia contrapposizione tra queste due dimensioni della vita cristiana, entrambe indispensabili, ciascuna a suo modo.Vengono qui raccolti alcuni scritti «di battaglia» apparsi (prevalentemente sulla Croce Quotidiano) al tempo dei due Family Day, inevitabilmente condizionati dalla tensione febbrile che si respirava in quei giorni.Beninteso, battaglia contro le idee, non contro le persone. Persone nominate però per nome e cognome, perché poche cose irritano quanto l'attitudine tipicamente clericale di polemizzare per mezzo di allusioni maligne.Il confronto, anche duro e polemico, se vuole essere franco e leale (in una parola, umano) deve avvenire tra persone con un nome, un volto, una storia.La polemica deve essere ragionata, giacché lega esseri dotati di logos. La penna, anche quando è impugnata alla maniera della spada, non deve scadere in quel polemismo dalla retorica roboante e villana, insultante e astiosa, caratterizzato dall’argomentare rozzo e dal fraintendimento sistematico delle ragioni altrui. La scrittura, in tal caso, diventa sterile esercizio di vanità. Una specie di prosecuzione del linciaggio con altri mezzi.«L’uso della spada profana lo spirito che essa vuole difendere», ci ricorda Gustave Thibon.A questa profonda verità tuttavia se ne può contrapporre un’altra, altrettanto profonda: quaggiù sulla terra, in un mondo che reca la ferita del peccato, anche la più nobile delle verità non può incarnarsi se non attraverso lo sforzo, la passione, la lotta.