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Il 3 ottobre 2013 è naufragato, di fronte a Lampedusa, un barcone carico di migranti. Oltre trecento uomini, donne, bambini sono morti nel tentativo di raggiungere la riva o trascinati con lo scafo sul fondo del mare. Non era la prima volta. Ma mai – nei nostri mari – in queste proporzioni. Eppure tutto era già scritto. Lo aveva denunciato, poco più di due mesi prima, Giusi Nicolini, sindaca dell’isola, in questa lunga intervista realizzata nel luglio 2013 che è, insieme, un atto di accusa e un appello alle istituzioni e a chi le rappresenta perché non continuino a girarsi dall’altra parte:…mehr

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Produktbeschreibung
Il 3 ottobre 2013 è naufragato, di fronte a Lampedusa, un barcone carico di migranti. Oltre trecento uomini, donne, bambini sono morti nel tentativo di raggiungere la riva o trascinati con lo scafo sul fondo del mare. Non era la prima volta. Ma mai – nei nostri mari – in queste proporzioni. Eppure tutto era già scritto. Lo aveva denunciato, poco più di due mesi prima, Giusi Nicolini, sindaca dell’isola, in questa lunga intervista realizzata nel luglio 2013 che è, insieme, un atto di accusa e un appello alle istituzioni e a chi le rappresenta perché non continuino a girarsi dall’altra parte: «Perché in un Paese come l’Italia e in Europa il diritto di asilo deve essere chiesto a nuoto? Perché bisogna lasciare che madri con i bambini in braccio si imbarchino per il Mediterraneo? Non è un crimine aspettare che i migranti siano decimati dal mare?»