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Giorgio Tremagi odia i libri gialli: nella sua libreria, nel cuore di Roma, vende libri di ogni genere, ad eccezione dei gialli. Per sopravvivere ai debiti, si affida alle polpette di sua cognata Fiorella, che trasformano il negozio in una “libro-trattoria”. Un giorno, la routine degli abitanti del quartiere viene sconvolta da un fatto di cronaca nera: Giorgio si ritrova catapultato in prima persona in un’indagine per omicidio e indossa i panni del detective, per andare alla ricerca del vero colpevole, in mezzo a una lunga lista di sospettati, tra neofascisti, adulteri e amanti gelosi. Nel…mehr

Produktbeschreibung
Giorgio Tremagi odia i libri gialli: nella sua libreria, nel cuore di Roma, vende libri di ogni genere, ad eccezione dei gialli. Per sopravvivere ai debiti, si affida alle polpette di sua cognata Fiorella, che trasformano il negozio in una “libro-trattoria”. Un giorno, la routine degli abitanti del quartiere viene sconvolta da un fatto di cronaca nera: Giorgio si ritrova catapultato in prima persona in un’indagine per omicidio e indossa i panni del detective, per andare alla ricerca del vero colpevole, in mezzo a una lunga lista di sospettati, tra neofascisti, adulteri e amanti gelosi. Nel frattempo, deve fare i conti con i rimproveri costanti della moglie e con un rapporto matrimoniale sempre più in crisi. A guidarlo verso la verità saranno gli oggetti ritrovati sulla scena del delitto, ma soprattutto una dote particolare, che a volte diventa una vera condanna: la capacità di visualizzare e interpretare i sogni delle persone che ha di fronte.

«Sono Paolo Pietrangeli e sono nato tantissimi anni fa da un padre, Antonio, sceneggiatore e regista incomparabilmente più bravo di me. Da lui ho imparato la passione per la lettura, la dedizione al lavoro e l’urgenza di raccontare. Da sempre ho fatto l’aiuto regista e il regista; e il cantastorie nei fine settimana. Da sempre, cioè da più di cinquant’anni, dopo il colpo di fortuna che mi ha portato, studente tra gli studenti, a scrivere alcune canzoni che sono diventate la colonna sonora della fine degli anni Sessanta. Solo grazie alla tradizione orale, al passa parola da bocca a bocca, canzoni come Contessa, Rossini, Valle Giulia mi hanno convinto a continuare. Ho realizzato quattro film e una serie sterminata di documentari, tra cui Genova. Per noi, sui fatti di Genova del 2001, e Ignazio, una lettera filmata a mio figlio. E poi la televisione, che ancora faccio e che continua a darmi la possibilità di raccontare, attraverso le persone che appaiono sulle mie telecamere, e mi concede la libertà di scriveremusica come voglio io e con chi voglio io, cosa che, adesso, non è poco».