Anche i suoi genitori adottivi sono morti. Senza dubbio Molyda si sente ormai abbastanza forte per riprendere la penna e scrivere un seguito alla suo primo racconto. Un prosieguo che si organizza intorno alla comprensione della vita in Francia e alla costruzione di nuovi legami affettivi. Un racconto scritto nel dolore della rievocazione di un passato ossessivamente presente e che riflette l’intima battaglia che deve combattere per ritrovare se stessa e guarire delle ferite di anni di guerra, d’arbitrio e di prevaricazioni.In circa 150 pagine dense e concrete, Molyda descrive la progressiva scoperta di questa sua seconda vita con i genitori adottivi francesi. Molyda stringe profonde amicizie con giovani della sua età e nel contesto professionale. Ci mostra la sua esigenza di fiducia e di reciproca sincerità. Descrive con candore le condizioni romanzesche della nascita di una relazione amorosa dovuta quasi incredibilmente alla traduzione in italiano del suo libro “Les Pierres Crieront”.