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Questa ricerca è alla quarta edizione decennale e si colloca in una particolare congiuntura storico-sociale di dimensione globale. I numeri ci raccontano di una vicenda umana senza precedenti: milioni di donne, uomini e bambini in fuga da guerre, persecuzioni, povertà estreme. Il 2016 ha segnato un record in tal senso, con un movimento di oltre 65 milioni di persone costrette a lasciare le proprie case e a rifugiarsi altrove in cerca di protezione e sicurezza. Anche l’Europa ha assistito a questo drammatico aumento del numero dei rifugiati arrivati via mare, soprattutto. Centinaia di migliaia…mehr

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Produktbeschreibung
Questa ricerca è alla quarta edizione decennale e si colloca in una particolare congiuntura storico-sociale di dimensione globale. I numeri ci raccontano di una vicenda umana senza precedenti: milioni di donne, uomini e bambini in fuga da guerre, persecuzioni, povertà estreme. Il 2016 ha segnato un record in tal senso, con un movimento di oltre 65 milioni di persone costrette a lasciare le proprie case e a rifugiarsi altrove in cerca di protezione e sicurezza. Anche l’Europa ha assistito a questo drammatico aumento del numero dei rifugiati arrivati via mare, soprattutto. Centinaia di migliaia di persone si sono avventurate in viaggi rischiosissimi, facendo registrare anche un incremento esponenziale delle vittime. La politica europea è risultata frammentata, disunita e per molti aspetti inadeguata. Si chiede il Santo Padre papa Francesco: “Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà?” (discorso in occasione del conferimento del Premio Carlo Magno, Roma 06 maggio 2016). Ben distanti appaiono anche quei valori di tolleranza, di non discriminazione, di giustizia, uguaglianza e solidarietà, sanciti dai trattati fondativi dell’Unione Europea. Siano ancora di esortazione le parole di Papa Francesco: “[...] Sogno un’Europa, in cui essere migrante non è delitto, bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo; dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficientemente stabile. Sogno un’Europa delle famiglie, con politiche veramente effettive, incentrate sui volti più che sui numeri, sulle nascite dei figli più che sull’aumento dei beni. Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stato la sua ultima utopia” (Discorso del Santo Padre, Conferimento Premio Carlo Magno, Roma 6 Maggio 2016).