Quello che ho scritto in queste pagine non ha la presunzione di voler insegnare niente a nessuno, è solo stato il bisogno, una mattina, svegliandomi presto, di mettere i miei pensieri su carta per non dimenticarli. Non so se si può definire un diario, forse lo è, comunque esso riporta l'esperienza di cinquantanove anni di vita su questa terra. Sin da ragazzo la mia tendenza alla filosofia, alla psicologia, all'arte, era innata. Anche se nella mia famiglia nulla di tutto questo era presente, io avevo una naturale predisposizione all'osservazione, alle domande, alla riflessione. Ho soddisfatto inizialmente questo mio bisogno leggendo diversi libri di psicologia, di filosofia, usando la fotografia come fonte di osservazione dei dettagli, dell'insieme, del mondo in cui vivevo.