Verso la sera degli otto giugno del 1798 in quel tratto di mare che divide Malta dalla Sicilia veleggiava un legno che alla snella sua forma, alle due vele auriche o latine che s’innalzavano su due lunghe antenne poste a croce, di leggieri si poteva riconoscere per una speronara maltese. Si moveva lenta lenta sulla superfice del mare lievemente increspata. Il sole calava rapidissimo ed i raggi uno dopo l’altro gli cadevano dalla fronte: presto toccò l’onda, presto non si vide che mezzo il suo disco affuocato, poi l’orlo, poi giù. La parte occidentale rimaneva gradatamente rossiccia e dove quel colore smoriva nel bruno sopraveniente, era raccolto e con diverse sfumatezze ravvivato da alcuni gruppi di nuvolaglia fatti a foggia di lana di pecora, che parevano immobili ma che pur s’abassavano verso mezzo dì.