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Questa raccolta di stornelli, rime e prose poetiche rappresenta il primo contributo per la riscoperta delle nobili origini di un’antica tradizione popolare toscana, la ‘befanata dei poeti’. Alla vigilia dell’Epifania nel contado di Vinci e del Montalbano si usava raccontare in versi l’anno passato con storie, aneddoti e ritratti scherzosi degli abitanti del luogo. I poeti contadini e improvvisatori, nati come ‘bastian contrari’, amavano il paese e i suoi personaggi noti, ma con gioiosa canzonatura li abbozzavano, li canzonavano e li dissacravano, senza mai ferirli veramente.Il volume tramanda…mehr

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Produktbeschreibung
Questa raccolta di stornelli, rime e prose poetiche rappresenta il primo contributo per la riscoperta delle nobili origini di un’antica tradizione popolare toscana, la ‘befanata dei poeti’. Alla vigilia dell’Epifania nel contado di Vinci e del Montalbano si usava raccontare in versi l’anno passato con storie, aneddoti e ritratti scherzosi degli abitanti del luogo. I poeti contadini e improvvisatori, nati come ‘bastian contrari’, amavano il paese e i suoi personaggi noti, ma con gioiosa canzonatura li abbozzavano, li canzonavano e li dissacravano, senza mai ferirli veramente.Il volume tramanda e fa rivivere la tradizione poetica giocosa mediante vari testi antichi e moderni: dal famoso scherzo epistolare di Renato Fucini con gli amici Martelli a Telemaco Signorini, qui trascritto fedelmente dalla versione originale, allo scherno patriottico degli stornelli di casa Martelli, alla caricatura dei contadini di San Zio in una inedita composizione di Idalberto Targioni. L’‘avvelenata’ composta e distribuita nei modi delle befanate dal dottore di Vinci, Filippo Ciompi, testo pressoché sconosciuto della fine dell’Ottocento, rappresenta infine il monito per le future generazioni affinché la suggestione poetica giocosa non possa essere utilizzata e condotta oltre i confini della libertà e del rispetto della dignità altrui.