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Le piante sono ben equipaggiate per difendersi dalla maggior parte dei fattori biotici e abiotici dannosi. Come risposta co-evolutiva, le piante hanno acquisito la capacità di riconoscere i patogeni virulenti nelle prime fasi dell'attacco e di opporre una risposta di difesa appropriata. Un esempio ben noto di tale difesa co-evoluta delle piante è la "effector-triggered immunity" (ETI), che consente alle piante di riconoscere la presenza o l'attività di specifici effettori dei patogeni. L'ETI richiede geni resistenti (R) nella pianta ospite, in grado di rendere avirulsi specifici patogeni…mehr

Produktbeschreibung
Le piante sono ben equipaggiate per difendersi dalla maggior parte dei fattori biotici e abiotici dannosi. Come risposta co-evolutiva, le piante hanno acquisito la capacità di riconoscere i patogeni virulenti nelle prime fasi dell'attacco e di opporre una risposta di difesa appropriata. Un esempio ben noto di tale difesa co-evoluta delle piante è la "effector-triggered immunity" (ETI), che consente alle piante di riconoscere la presenza o l'attività di specifici effettori dei patogeni. L'ETI richiede geni resistenti (R) nella pianta ospite, in grado di rendere avirulsi specifici patogeni virulenti. Sebbene l'ETI fornisca un'immunità completa contro patovari selezionati di patogeni biotrofi, i ceppi avirulenti sono sottoposti a una costante pressione selettiva per l'evoluzione di nuovi effettori non più riconosciuti o in grado di sopprimere l'ETI. Di conseguenza, la protezione della malattia da parte di singoli geni R non è sempre sostenibile (Boyd, 2006).
Autorenporträt
Sono il dottor Metwally Ramadan Kottb, docente di Microbiologia dell'Università di Suez Canal-Ismailia - Egitto dal 2015. Ho conseguito una laurea in Microbiologia nel 2002 e un master in Microbiologia nel 2008, dopodiché ho terminato il dottorato nel 2015. Il mio interesse si concentra principalmente sul controllo biologico attraverso l'utilizzo di Trichoderma provenienti da habitat egiziani.