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Dopo aver schiavizzato i popoli africani, averli devitalizzati saccheggiandoli e aver nominato potentati permanenti che perpetuano un neocolonialismo spudorato, la Fortezza Europa, soprattutto su pressione delle élite populiste di destra e di sinistra, si barrica in casa, impedendo a questi "relitti umani" di accedere al supermercato o a ciò che ne resta. La soluzione è sempre la stessa: Rafforzare il sistema di tracciamento, e allo stesso tempo annunciare con grande clamore mediatico la clemenza dell'Occidente, che è in parte responsabile delle disgrazie dei suoi esausti "meridionali". La…mehr

Produktbeschreibung
Dopo aver schiavizzato i popoli africani, averli devitalizzati saccheggiandoli e aver nominato potentati permanenti che perpetuano un neocolonialismo spudorato, la Fortezza Europa, soprattutto su pressione delle élite populiste di destra e di sinistra, si barrica in casa, impedendo a questi "relitti umani" di accedere al supermercato o a ciò che ne resta. La soluzione è sempre la stessa: Rafforzare il sistema di tracciamento, e allo stesso tempo annunciare con grande clamore mediatico la clemenza dell'Occidente, che è in parte responsabile delle disgrazie dei suoi esausti "meridionali". La politica occidentale è sempre il grande spartiacque: si comincia con i diritti umani e si finisce con il mercato degli schiavi. Alcuni possono vestirla di retorica umanista o rivoluzionaria, ma l'imperialismo è sempre imperialismo. Gli ipocriti diranno che la schiavitù non è una novità e che è una questione che riguarda gli africani, negando la responsabilità del neocolonialismo. Spinti dalla povertà, centinaia di migliaia di africani rischiano la vita per attraversare il Mediterraneo.
Autorenporträt
Victor Essimbe ist Doktor der Militärgeschichte der Universität Montpellier 3, Frankreich, Doktor der Internationalen Beziehungen des Madison International Institute, USA, und Auditor der Harvard University, USA. Er ist Autor von 13 Büchern und arbeitet derzeit am Foreign Service Institute des US-Außenministeriums in Virginia.