Leviatano e Behemoth
Iconografia politica tra mito e metafora
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Ai nostri giorni si assiste ad un rinnovato interesse per le mostruosità, considerate da sempre il segno di una crisi di identità. La loro rappresentazione ed il modo di affrontarle rappresenta, nel corso del tempo e nei più diversi ambiti culturali, un termometro molto sensibile delle evoluzioni storiche e delle deviazioni di ogni specie. Il volume si occupa di analizzare due mostri fittizi generati dal pensiero mitico e religioso, Leviatano e Behemoth. Il mostro è chiamato a mettere in scena la differenza declinata nella dimensione del grottesco ed è colui che si mostra facendoci dono d...
Ai nostri giorni si assiste ad un rinnovato interesse per le mostruosità, considerate da sempre il segno di una crisi di identità. La loro rappresentazione ed il modo di affrontarle rappresenta, nel corso del tempo e nei più diversi ambiti culturali, un termometro molto sensibile delle evoluzioni storiche e delle deviazioni di ogni specie. Il volume si occupa di analizzare due mostri fittizi generati dal pensiero mitico e religioso, Leviatano e Behemoth. Il mostro è chiamato a mettere in scena la differenza declinata nella dimensione del grottesco ed è colui che si mostra facendoci dono della nostra normalità. Tuttavia, agli inizi della modernità, il mostro rientra, almeno parzialmente, nel discorso filosofico presentandosi come metafora in campo politico. Il Leviatano rappresenta lo Stato ed il suo potere coattivo e Behemoth ne è l'antagonista, incarnando il disordine sociale e la guerra civile. L'ultima parte del volume è poi dedicato alle ricezioni dei due mostri biblici nelle teorie di Thomas Hobbes e Carl Schmitt.
