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La popolarità dei media elettronici, in particolare di Facebook e YouTube, è in aumento nel mondo arabo e in particolare in Egitto. Ciò riflette un'importante indicazione della crescente influenza di Facebook e YouTube sulla società egiziana e sulla corrente politica egiziana. Lo scopo di questo studio è quello di rispondere alla domanda principale della ricerca, ovvero in che misura i media elettronici influenzano la definizione delle politiche pubbliche in Egitto, con riferimento a tre casi di studio. Si tratta del conflitto calcistico tra Egitto e Algeria, a seguito di una partita di calcio…mehr

Produktbeschreibung
La popolarità dei media elettronici, in particolare di Facebook e YouTube, è in aumento nel mondo arabo e in particolare in Egitto. Ciò riflette un'importante indicazione della crescente influenza di Facebook e YouTube sulla società egiziana e sulla corrente politica egiziana. Lo scopo di questo studio è quello di rispondere alla domanda principale della ricerca, ovvero in che misura i media elettronici influenzano la definizione delle politiche pubbliche in Egitto, con riferimento a tre casi di studio. Si tratta del conflitto calcistico tra Egitto e Algeria, a seguito di una partita di calcio che ha qualificato la squadra vincitrice ai Mondiali di calcio del 2010, della controversia sul velo facciale, che vieta alle donne che lo indossano di partecipare agli esami universitari pubblici, e della Fair Access Policy che limita il download di Internet per gli abbonati DSL e ADSL. L'obiettivo è determinare se i media elettronici hanno il potere di mobilitare l'opinione pubblica verso una certa causa, che può poi influenzare l'azione del governo. Questo ci permetterebbe di capire innanzitutto il potere e l'influenza dei media tradizionali, seguiti dai media elettronici, e i fattori che influenzano le decisioni politiche dell'Egitto.
Autorenporträt
Doaa Farag est titulaire d'une licence en communication de masse et d'une maîtrise en politique publique, toutes deux obtenues à l'Université américaine du Caire (AUC). Elle a travaillé comme pigiste dans plusieurs magazines, avant de rejoindre le bureau de l'avancement et des communications de l'AUC. Elle a travaillé dans le domaine des relations avec les médias et de la communication, et est maintenant rédactrice pour le développement.