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Il metodo usato da Raffaele De Cesare, piu` da narratore che da storico, rinuncia alla presa di posizione in favore dei vinti pur non esaltanto in nessun modo I regnanti Borboni. Una lettura dettagliata della vita di corte e dei cortigiani con riferimenti ad aneddoti e testimonianze, tutte attentamente documentate . Uno spaccato del declino di un regno,che lascia intravedere I futili motivi della prossima unificazione dettata dalle ragion di stato economiche dei Savoia. Una minuziosa e dettagliata cronaca della vita del regno, raccontato con maniere quasi intimistiche, scavando nelle questioni…mehr

Produktbeschreibung
Il metodo usato da Raffaele De Cesare, piu` da narratore che da storico, rinuncia alla presa di posizione in favore dei vinti pur non esaltanto in nessun modo I regnanti Borboni. Una lettura dettagliata della vita di corte e dei cortigiani con riferimenti ad aneddoti e testimonianze, tutte attentamente documentate . Uno spaccato del declino di un regno,che lascia intravedere I futili motivi della prossima unificazione dettata dalle ragion di stato economiche dei Savoia. Una minuziosa e dettagliata cronaca della vita del regno, raccontato con maniere quasi intimistiche, scavando nelle questioni private oltre che politiche, di un Re che si mostra umano e nello stesso tempo succube delle sue bizzarie . Un sovrano che probabilmente non ha visto arrivare il pericolo incombente degli invasori o non ne ha percepito l'importanza. Il saggio - presentato nella sua versione originale nell'anno 1900, era composto da due volumi . Prima di allora, altre edizioni in formato giornalistico,erano apparse sul corriere di Napoli per poi essere ampliate e raccolte in un volume dall'editore Lapi di Citta` dei Castelli. Nello trascrivere in formato digitale questo saggio , abbiamo voluto separarlo in quattro volumi di cui questo e` il primo, per una questione di fluidita`, piu` adatta ai tempi di lettura dei nostri giorni. Ritengo questo saggio una testimonianza importante per le generazioni future e quindi importante che non vada perso. Le opinioni circa l'operato dei nobili dell'epoca, restano legati al contesto, ed anche per questo che non c'e` da dare un giudizio storico o politico al riguardo di questo saggio. Si intravede tuttavia la decadenza che fu maturata alle soglie di nuovi orizzonti politici che cominciavano a tracciare solchi in tutta Europa, e ne decretavano l'avvenire. Quale che possa essere l'opinione del lettore al riguardo di questa transizione geopolitica, resta il sentimento di qualche cosa che poteva essere e non e` stato ; che pochi avventurieri votati alla morte abbiano calpestato con incredibile facilita`, uno dei regni piu` ricchi e pacifici d'Europa, un regno che pero` aveva gia` abdicato prima dell'arrivo di Garibaldi.
Autorenporträt
Laureatosi a Napoli in scienze politiche (1865) e in Giurisprudenza (1867), si dedicò al giornalismo interessandosi soprattutto ai problemi del Mezzogiorno affrontati da un punto di vista moderato.