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Il principio di non contestazione come manifestazione del principio dispositivo sostanziale ovvero del principio di economia processuale: esso opera unicamente rispetto ai fatti identificatori del diritto dedotto in giudizio - nei diritti eterodeterminati - e ai fatti posti a fondamento di eccezioni in senso stretto ovvero anche rispetto ai fatti costitutivi alternativi al fatto costitutivo indicato dall'attore - nei diritti autodeterminati -, ai fatti dedotti a fondamento di eccezioni in senso lato e ai fatti secondari? Vincola il giudice alla fissazione formale dei fatti non contestati nella…mehr

Produktbeschreibung
Il principio di non contestazione come manifestazione del principio dispositivo sostanziale ovvero del principio di economia processuale: esso opera unicamente rispetto ai fatti identificatori del diritto dedotto in giudizio - nei diritti eterodeterminati - e ai fatti posti a fondamento di eccezioni in senso stretto ovvero anche rispetto ai fatti costitutivi alternativi al fatto costitutivo indicato dall'attore - nei diritti autodeterminati -, ai fatti dedotti a fondamento di eccezioni in senso lato e ai fatti secondari? Vincola il giudice alla fissazione formale dei fatti non contestati nella sentenza o la loro esistenza può essere smentita in presenza di elementi probatori che inducono a una valutazione contraria? Analisi condotta alla luce della nota pronuncia Cass. SSUU. 23 gennaio 2002, n. 761 e del novellato art. 115 c.p.c.
Autorenporträt
Agnese Jwad si è laureata a pieni voti con lode presso la Facoltà di Giurisprudenza di Firenze, discutendo una tesi in Diritto Processuale Civile, relatore Prof. Andrea Proto Pisani. In seguito, ha conseguito la specializzazione presso la Scuola di Specializzazione dell¿Università degli Studi di Firenze.Attualmente esercita come avvocato a Firenze.