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La notte tra il 28 e il 29 ottobre 1955 i sismografi di tutta la Crimea rilevarono due scosse violente a brevissima distanza l'una dall'altra, tipiche di un terremoto. Ma non c'era nessun terremoto, bensì, la più grande corazzata della flotta sovietica, il Novorossijsk a seguito di una spaventosa esplosione, a prua, affonda nelle acque melmose del porto di Sebastopoli in Crimea provocando oltre 600 morti. Le cause dell'affondamento rimangono avvolte nel mistero, la possente nave da guerra batteva bandiera italiana con il nome di Giulio Cesare fino al 1949 quando fu ceduta ai russi come…mehr

Produktbeschreibung
La notte tra il 28 e il 29 ottobre 1955 i sismografi di tutta la Crimea rilevarono due scosse violente a brevissima distanza l'una dall'altra, tipiche di un terremoto. Ma non c'era nessun terremoto, bensì, la più grande corazzata della flotta sovietica, il Novorossijsk a seguito di una spaventosa esplosione, a prua, affonda nelle acque melmose del porto di Sebastopoli in Crimea provocando oltre 600 morti. Le cause dell'affondamento rimangono avvolte nel mistero, la possente nave da guerra batteva bandiera italiana con il nome di Giulio Cesare fino al 1949 quando fu ceduta ai russi come risarcimento di guerra secondo quanto previsto dal trattato di pace. Da parte di esperti sia occidentali sia russi è rimasto sempre il dubbio sulla causa di un tale disastro. Pur non avendo nessuna certezza, le modalità con cui la nave è stata pesantemente danneggiata, portano a pensare ad un'azione di incursori di Marina italiani. Per vendetta verso l'unione sovietica che aveva preso le navi italiane come risarcimento di guerra, oppure per questioni più strategiche riguardanti la compartimentazione dei due blocchi. Nel tempo è andato crescendo il sospetto che l'operazione sia stata una temeraria azione di ex combattenti del gruppo gamma della decima mas. Come Giulio Cesare, il console romano, fu ucciso dal figlio così potrebbe essere che gli italiani abbiano distrutto la loro imponente creatura.