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Document from the year 2018 in the subject Romance Languages - Italian and Sardinian Studies, grade: 14, , language: Italian, abstract: Filippo Barattani è certamente un drammaturgo e un poeta lirico controverso, ma egli non può essere liquidato ¿ come certa critica ha fatto finora ¿ con una scrollata di spalle e una tacita ¿damnatio memoriae¿. Se infatti le creazioni drammatiche e poetiche dello scrittore marchigiano fossero state del tutto prive di valore, non si comprenderebbe allora l'iniziale assenso che ad esse volle dare il giovane Carducci, che probabilmente si ritrovava nello spirito…mehr

Produktbeschreibung
Document from the year 2018 in the subject Romance Languages - Italian and Sardinian Studies, grade: 14, , language: Italian, abstract: Filippo Barattani è certamente un drammaturgo e un poeta lirico controverso, ma egli non può essere liquidato ¿ come certa critica ha fatto finora ¿ con una scrollata di spalle e una tacita ¿damnatio memoriae¿. Se infatti le creazioni drammatiche e poetiche dello scrittore marchigiano fossero state del tutto prive di valore, non si comprenderebbe allora l'iniziale assenso che ad esse volle dare il giovane Carducci, che probabilmente si ritrovava nello spirito classicistico di quest'ultimo, come emerge con tutta chiarezza dai riferimenti poc'anzi menzionati. Barattani, visto da questa prospettiva, fu essenzialmente poeta, al punto che che la prevalenza quasi totale del fatto metrico all'interno dei paradigmi creazionali ai quali egli faceva riferimento non può non condurre l'esegeta sul sentiero della versificazione. Il dramma storico fu il suo ambito d'elezione, ma strutturato in modo da ricalcare le definizioni librettistiche (per intenderci, catene di versi che vanno dal settenario al decasillabo), piuttosto che la versatile riproducibilità epica dell'endecasillabo manzoniano, che tanto avrebbe influenzato epigoni della drammaturgia storica come il D'Agnillo).
Autorenporträt
Giorgio Pannunzio è dottore di ricerca in Lingua e Letteratura delle Regioni d¿Italia. Ha pubblicato numerosi articoli e volumi sulla prosa dannunziana (nonché il volume "Il latino del Vate. Fonti e citazioni latine nel D¿Annunzio narratore", 2015) e sulla novellistica del movimento verista, interessandosi anche della poesia satirica del primo Ottocento e di taluni autori dell¿illuminismo abruzzese. Nel campo delle letterature straniere, talune riflessioni ¿extravagantes¿ lo hanno condotto a studiare i paradigmi semantici di Master e di Nicholas Guillen (questi e altri saggi sono stati poi raccolti nel libro "Nei meandri del testo", del 2013). Ha inoltre curato, tra le altre, l¿edizione delle "Massime" di G. Mezzanotte (1997) e dei "Saggi di guerra" di Federico De Roberto (2014) ed è autore di due monografie, una sul drammaturgo Pietro Saraceni (2013) e l¿altra sul poeta carducciano Antonio della Porta, nonché di un testo sulla letteratura siciliana ¿fin de siecle¿ ("Noterelle di letteratura siciliana", 2013). Ha pubblicato anche una collezione di studi filosofico-letterari e uno studio sul drammaturgo ottocentesco Filippo Barattani (2018). Vive a Lecce, dove insegna in un Liceo.