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Bachelor Thesis from the year 2007 in the subject Communications - Media and Politics, Politic Communications, grade: 110/110 (summa cum laude), University of Palermo, language: Italian, abstract: Lo studio del linguaggio politico come discorso risale agli anni ¿60. Grazie soprattutto al lavoro del filosofo Michel Foucault, in quegli anni si iniziò ad utilizzare tale approccio per analizzare il linguaggio delle istituzioni e degli agenti politici. L¿intera attività istituzionale cominciò quindi ad essere studiata cercandone finalità specifiche, quelle della ricerca del consenso e della…mehr

Produktbeschreibung
Bachelor Thesis from the year 2007 in the subject Communications - Media and Politics, Politic Communications, grade: 110/110 (summa cum laude), University of Palermo, language: Italian, abstract: Lo studio del linguaggio politico come discorso risale agli anni ¿60. Grazie soprattutto al lavoro del filosofo Michel Foucault, in quegli anni si iniziò ad utilizzare tale approccio per analizzare il linguaggio delle istituzioni e degli agenti politici. L¿intera attività istituzionale cominciò quindi ad essere studiata cercandone finalità specifiche, quelle della ricerca del consenso e della gestione del potere. Del linguaggio politico non si studiarono più semplicemente le costruzioni semantiche o sintattiche, ma anche i simboli ed i riti. Da questo spunto, ebbero successivamente impulso gli approcci alla materia in senso linguistico e politologico. Scopo di questo lavoro è quello di contribuire alle ricerche sul linguaggio e sul discorso politico con un¿attenzione particolare ad una problematica specifica, quella retorica, intersezione ideale negli studi tra l¿impostazione della scienza politica e quella della filosofia del linguaggio; ciò ha richiesto una selezione della letteratura che tenesse in conto soprattutto i discorsi ed i prodotti linguistici delle istituzioni e degli agenti politici, ma contemporaneamente anche i problemi posti dalle problematiche illustrate da Foucault e dalle riflessioni rispetto alla dimensione politica insita nel linguaggio stesso. Rispetto ai problemi propri della via retorica, anticipiamo qui un¿intenzione di base, quella di esplorare la funzione persuasiva del linguaggio politico: prospettiva che rifiuta di scindere gli aspetti razionali e quelli irrazionali di un processo persuasivo e che cerca di far quadrare il cerchio tra emozione, logica, stile e verità. Per far ciò abbiamo pensato un percorso che partendo da un¿ottica più teorica e ricca di complessi paradigmi interpretativi si confrontasse con il ricorso ad una sempre più feconda tradizione di studi aristotelici che vede nella teoria centrale della persuasione del filosofo di Stagira una pietra angolare per la comprensione dei fenomeni retorici.