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Sciavuru vuol dire “profumo”. La semplicità ha un profumo intenso, che inebria il cuore, lo fa sbandare e lo allontana dai ritmi frenetici imposti dalla competitività e dagli egoismi. I Sciavuri sono quei ricordi della mia infanzia, che hanno fatto sì che scegliessi la semplicità come valore da seguire. I ricordi sono quei punti di riferimento che resettano la mente, per poi ricominciare una nuova elaborazione; e devono essere impregnati, sempre, di Sciavuru di semplicità, altrimenti il prossimo sarà... solo un nemico da combattere.
Questo mio secondo libro è composto da quattro racconti
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Produktbeschreibung
Sciavuru vuol dire “profumo”.
La semplicità ha un profumo intenso, che inebria il cuore, lo fa sbandare e lo allontana dai ritmi frenetici imposti dalla competitività e dagli egoismi.
I Sciavuri sono quei ricordi della mia infanzia, che hanno fatto sì che scegliessi la semplicità come valore da seguire.
I ricordi sono quei punti di riferimento che resettano la mente, per poi ricominciare una nuova elaborazione; e devono essere impregnati, sempre, di Sciavuru di semplicità, altrimenti il prossimo sarà... solo un nemico da combattere.

Questo mio secondo libro è composto da quattro racconti ed in uno di essi, ‘u Lupunaru, ho ripercorso proprio le tappe della mia bellissima adolescenza; nella quale ho costruito profumati ricordi di semplicità che ancora oggi utilizzo per i miei reset quotidiani.
Il mondo ha bisogno di Semplicità ed io cerco di trasmetterla attraverso le storie che scrivo.
In “’u Lupunaru” ho inserito fatti e personaggi reali che hanno contribuito alla mia felice crescita adolescenziale e mi scuso se qualcuno leggendoli, riconoscendo sé stesso o i familiari, recepisse negativamente le mie parole: per tutti quelli descritti nutro affetto e stima.

Gli altri tre racconti sono frutto della mia fantasia; anche se ne “il Centrotavola” narro dell’avventuroso viaggio che mio padre, a quei tempi militare a Parma, intraprese a piedi per tutta la penisola, per fuggire dal caos causato dall’armistizio dell'8 settembre 1943 siglato dal generale Badoglio.

Una nota particolare la voglio dedicare a “il commissario di Sferranatale”.
In questo racconto mi sono divertito ad inventare questa figura di commissario atipico; di un uomo semplice che svolge la sua professione in un posto pieno di contraddizioni: Sferranatale.
Chiaramente in quest’ultimo racconto ogni eventuale riferimento a fatti e persone è puramente casuale.