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Fino a che punto l’uomo, grazie alla scienza e alla tecnologia, può migliorare se stesso, allungandosi la vita e potenziando le proprie funzioni fisiche e mentali? Il libro cerca di rispondere a questa domanda in sette capitoli. Nel primo e nel secondo si parla del sogno dell'immortalità e della possibilità di raggiungere quei 120 anni di vita inscritti nel genoma umano. Nel terzo capitolo si affronta il tema del miglioramento dell’aspetto fisico e del potenziamento delle capacità mentali, illustrando le possibili conseguenze di queste applicazione su vasta scala. Nel quarto e quinto si…mehr

Produktbeschreibung
Fino a che punto l’uomo, grazie alla scienza e alla tecnologia, può migliorare se stesso, allungandosi la vita e potenziando le proprie funzioni fisiche e mentali? Il libro cerca di rispondere a questa domanda in sette capitoli. Nel primo e nel secondo si parla del sogno dell'immortalità e della possibilità di raggiungere quei 120 anni di vita inscritti nel genoma umano. Nel terzo capitolo si affronta il tema del miglioramento dell’aspetto fisico e del potenziamento delle capacità mentali, illustrando le possibili conseguenze di queste applicazione su vasta scala. Nel quarto e quinto si illustrano gli scenari della comunicazione globale, i rischi e le possibili contromisure da prendere. Nel sesto e settimo capitolo si accenna agli scenari possibili del post-umano e si analizzano le conseguenze, sul piano morale e teoretico, di ciò che gli autori considerano un atto di delega alla tecnologia. Il libro, con brevi citazioni di autori classici e moderni, ha alcune illustrazioni di opere originali degli artisti Luigi Battisti e Fabrizio Bosco.
Autorenporträt
Giuseppe O. Longo, professore emerito all’Università di Trieste (teorico dell’informazione, traduttore, divulgatore, scientifico, narratore, drammaturgo e attore), s’interessa della comunicazione in tutti i suoi aspetti. Tra i suoi saggi: Il nuovo Golem: come il computer cambia la nostra cultura (Laterza, 1998), Homo Technologicus (Meltemi, 2001), Il simbionte (Meltemi, 2003), Il senso e la narrazione (Springer, 2008), Il gesuita che disegnò la Cina (Springer, 2010); tra i suoi romanzi: L’acrobata (Einaudi, 1994), La gerarchia di Ackermann (Mobydick, 1998), Di alcune orme sopra la neve (Mobydick, 2007).

Nunzia Bonifati, professore a contratto di Filosofia morale alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “Tor Vergata” di Roma, studia l’intricata e complessa relazione tra essere umano e macchina. Giornalista scientifica, svolge da molti anni una intensa quanto appassionata attività pubblicistica, spaziando dall’arte alla salute, dalla scienza alla tecnologia. Ha scritto Et voilà i robot. Etica ed estetica nell’era delle macchine (Springer, 2010).