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Nasce come tesi di laurea in Storia delle Relazioni Internazionali questo testo in cui si ha l' intenzione di analizzare il periodo storico in cui per la prima volta Gli Stati Uniti d'America rinunciano all'isolazionismo tradizionale per passare a una svolta imperialista che personaggi come il presidente Theodore Roosevelt e il senatore Henry Cabot Lodge caldeggiano, per "rivitalizzare" una nazione in decadenza quale era secondo loro quella americana, sia per via della recessione, sia anche per una perdita dello spirito virile e marziale simile a quello che aveva caratterizzato la conquista…mehr

Produktbeschreibung
Nasce come tesi di laurea in Storia delle Relazioni Internazionali questo testo in cui si ha l' intenzione di analizzare il periodo storico in cui per la prima volta Gli Stati Uniti d'America rinunciano all'isolazionismo tradizionale per passare a una svolta imperialista che personaggi come il presidente Theodore Roosevelt e il senatore Henry Cabot Lodge caldeggiano, per "rivitalizzare" una nazione in decadenza quale era secondo loro quella americana, sia per via della recessione, sia anche per una perdita dello spirito virile e marziale simile a quello che aveva caratterizzato la conquista dell' Ovest. Dopo una serie di vicende che coinvolgono l'area Caraibica e il Pacifico applicando, da parte del 26° presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt, la cosiddetta politica "del grosso bastone", caratterizzata da negoziati pacifici a cui viene affiancata la minaccia dell' uso della forza, proprio in quelle aree molte situazioni resteranno irrisolte e gli Stati Uniti torneranno ad essere sostanzialmente isolazionisti fino all'entrata nella prima guerra mondiale avvenuta tra il 6 e il 7 aprile 1917 col Presidente Wodroow Wilson, nonostante varie resistenze nella nazione e di W. Wilson stesso.