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“Perché non c’è pace?” I motivi di questa scelta vanno ricercati nel mio bisogno di essere aiutata a capire la pace, e ho voluto realizzarlo in collaborazione con scrittori, poeti e artisti per spingermi con loro verso l’obbiettivo, senza la presunzione di raggiungerlo, ma salvando un apporto personale al problema che moralmente ci metta nella condizione di averci almeno provato. O forse ancora perché, per una sorta di deformazione professionale, sono psicologa, è mia convinzione che trovata la causa o le cause di un fenomeno è possibile ricercare una soluzione. Mi sono accorta ben presto però…mehr

Produktbeschreibung
“Perché non c’è pace?” I motivi di questa scelta vanno ricercati nel mio bisogno di essere aiutata a capire la pace, e ho voluto realizzarlo in collaborazione con scrittori, poeti e artisti per spingermi con loro verso l’obbiettivo, senza la presunzione di raggiungerlo, ma salvando un apporto personale al problema che moralmente ci metta nella condizione di averci almeno provato. O forse ancora perché, per una sorta di deformazione professionale, sono psicologa, è mia convinzione che trovata la causa o le cause di un fenomeno è possibile ricercare una soluzione. Mi sono accorta ben presto però che la risposta era piuttosto difficile e complessa, trascurando quella scontata: perché c’è guerra. Ma chiedersi il perché dell’ovvio è uno dei presupposti dell’atto creativo. Noi siamo immersi nelle antinomie che sempre ci portano a scegliere, quasi ad ogni ora del giorno, il sì o il no, il bene o il male, il giusto e l’ingiusto… e non è detto che le contrapposizioni non servano, sono forse necessarie per cercare un equilibrio, un compromesso, un’omeostasi o un’evoluzione, dove il processo che si attraversa rende adulti consapevoli e quasi sempre migliori.