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Questo libro nasce come gemello de "La Fisica del Terzo Millennio: sulle orme di Ettore Majorana", del mio caro amico Francesco Alessandrini. Mi piace pensare a queste due opere come ai La'awiyah, i due angeli gemelli del cielo qabbalistico ebraico. Lo stesso nome, un unico scopo. Simili ma non identici, i La'awiyah mettono a frutto le loro specifiche peculiarità per raggiungere insieme un obiettivo comune: creare ponti tra il visibile e l'invisibile. Comprendere la Fisica del Terzo Millennio significa essere disposti a portarsi al di là degli opposti, percepire l'Unità oltre la Dualità, lo…mehr

Produktbeschreibung
Questo libro nasce come gemello de "La Fisica del Terzo Millennio: sulle orme di Ettore Majorana", del mio caro amico Francesco Alessandrini. Mi piace pensare a queste due opere come ai La'awiyah, i due angeli gemelli del cielo qabbalistico ebraico. Lo stesso nome, un unico scopo. Simili ma non identici, i La'awiyah mettono a frutto le loro specifiche peculiarità per raggiungere insieme un obiettivo comune: creare ponti tra il visibile e l'invisibile. Comprendere la Fisica del Terzo Millennio significa essere disposti a portarsi al di là degli opposti, percepire l'Unità oltre la Dualità, lo Spirito nella Materia: un vero e proprio salto di paradigma, non solo intellettuale. Se "La Fisica del Terzo Millennio: sulle orme di Ettore Majorana" offre un accesso scientifico alla tematica, "La Fisica del Terzo Millennio: Scienza e Spiritualità di nuovo unite" vi accompagna alla scoperta di questa "nuova" Fisica attraverso l'individuazione di alcune sorprendenti similitudini riscontrabili tra di essa e i Veda - testi antichi in lingua sanscrita -, attraverso l'analisi etimologica dei termini scientifici, insomma attraverso un approccio che, in sintesi, potremmo definire umanistico. "La Fisica del Terzo Millennio: sulle orme di Ettore Majorana" e "La Fisica del Terzo Millennio: Scienza e Spiritualità di nuovo unite" sono da considerarsi complementari, come maschile e femminile, come il puntino nero nell'area bianca del simbolo del Tao e quello bianco nell'area nera. I due principi - come i due libri - contengono ciascuno il seme del proprio opposto: il nero contiene l'origine del bianco e viceversa. Non si mescolano. Non diventano grigio. Semplicemente si generano a vicenda mostrandoci che non esiste separazione, che la dualità è solo apparenza. Tutto è uno, senza soluzione di continuità. La Fisica del Terzo Millennio ci richiede un approccio olistico non solo alla conoscenza, ma anche - e soprattutto - all'esistenza.