Rivoli d'Umano (eBook, ePUB)
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Nel delicato e suggestivo intreccio della poetica di Giovanni Miglietta, il lettore è immerso in un viaggio attraverso l'essenza della terra, del tempo e dell'anima stessa. In questa silloge, l'autore ci conduce attraverso le profondità dell'esperienza umana, offrendoci uno sguardo intimo e vibrante sulla vita nel Salento e oltre. Ricorrendo a versi carichi di lirismo e introspezione, l'autore fa luce sui sentieri del cuore, scandagliando temi universali quali l'amore, il dolore, la solitudine, la ricerca di sé e il rapporto con la natura. Tra metafore e simbolismi, dialoghi interiori e con...
Nel delicato e suggestivo intreccio della poetica di Giovanni Miglietta, il lettore è immerso in un viaggio attraverso l'essenza della terra, del tempo e dell'anima stessa. In questa silloge, l'autore ci conduce attraverso le profondità dell'esperienza umana, offrendoci uno sguardo intimo e vibrante sulla vita nel Salento e oltre. Ricorrendo a versi carichi di lirismo e introspezione, l'autore fa luce sui sentieri del cuore, scandagliando temi universali quali l'amore, il dolore, la solitudine, la ricerca di sé e il rapporto con la natura. Tra metafore e simbolismi, dialoghi interiori e contemplazione, emerge un linguaggio poetico evocativo e ricco di sfumature. Giovanni Miglietta ci spalanca le porte sui pittoreschi scorci della sua terra natia, il Salento, con una sincerità disarmante. Con sensibilità e un'accattivante maestria poetica, l'autore dipinge quadri vividi che catturano non solo la bellezza fisica dei paesaggi, ma anche l'identità della sua anima salentina. Un apoftegma inciso sul frontone del tempio di Apollo in Delfi cita: Gnodi se auton (conosci te stesso). Questo ho cercato di fare, ma non ci sono riuscito, tali e tante sono le interconnessioni che permeano l'essere umano, indeterminato e irripetibile. Sono nato il 24 novembre 1936 a San Pancrazio Salentino. Ho avuto la fortuna di frequentare gli studi classici che mi hanno aperto il mondo meraviglioso della cultura. Nel 1955 sono emigrato con la famiglia a Genova. Primo lavoro lavamacchine, poi "picco e pala" nell'Italsider, facchino, magazziniere, gruista, aiutante ufficiale giudiziario, contabile, assistente di stazione, capo stazione nelle FS. 1990, in pensione, ho imparato a fare il cuoco, il sommelier, il tappezziere, il contadino. I 70 anni di permanenza in Liguria mi hanno permesso di cogliere la struggente bellezza di quella terra, contribuendo a completare la mia esperienza di vita in simbiosi con l'operosità della sua gente. Ora sono vedovo, dopo 61 anni con la mia consorte. Ho due figli e vivo solo, autosufficiente... per ora.
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