
Follie separate (eBook, PDF)
Genere e internamento manicomiale al San Niccolò di Siena nella seconda metà dell’Ottocento
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“femmine… e uomini di questa specie che delirano senza febbre” (Giovan Battista Morgagni, 1761) Ogni villaggio è animato dalla sua popolazione, composta essenzialmente da bambini, anziani, uomini, donne. Il manicomio-villaggio di San Niccolò di Siena, che accoglieva nell’Ottocento pazienti da tutta la Toscana, era abitato da persone che condividevano nella loro quotidianità una diagnosi di malattia mentale. A seconda del genere di appartenenza, maschile o femminile, presentavano però significative differenze: nelle dinamiche e nei motivi di internamento, nelle patologie, ne...
“femmine… e uomini di questa specie che delirano senza febbre”
(Giovan Battista Morgagni, 1761)
Ogni villaggio è animato dalla sua popolazione, composta essenzialmente
da bambini, anziani, uomini, donne. Il manicomio-villaggio di San Niccolò
di Siena, che accoglieva nell’Ottocento pazienti da tutta la Toscana, era
abitato da persone che condividevano nella loro quotidianità una diagnosi
di malattia mentale. A seconda del genere di appartenenza, maschile o
femminile, presentavano però significative differenze: nelle dinamiche e nei
motivi di internamento, nelle patologie, nei comportamenti, nei desideri,
nei deliri. Attraverso l’analisi di cinquecento cartelle cliniche, il libro indaga
e mette in luce tali differenze e ricostruisce il contesto toscano e italiano
della malattia mentale ottocentesca in relazione al genere.
(Giovan Battista Morgagni, 1761)
Ogni villaggio è animato dalla sua popolazione, composta essenzialmente
da bambini, anziani, uomini, donne. Il manicomio-villaggio di San Niccolò
di Siena, che accoglieva nell’Ottocento pazienti da tutta la Toscana, era
abitato da persone che condividevano nella loro quotidianità una diagnosi
di malattia mentale. A seconda del genere di appartenenza, maschile o
femminile, presentavano però significative differenze: nelle dinamiche e nei
motivi di internamento, nelle patologie, nei comportamenti, nei desideri,
nei deliri. Attraverso l’analisi di cinquecento cartelle cliniche, il libro indaga
e mette in luce tali differenze e ricostruisce il contesto toscano e italiano
della malattia mentale ottocentesca in relazione al genere.