
Spazialità e temporalità della finzione estetica e identitaria in O Ou
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Questo lavoro è il risultato dell'analisi di O outro pé da sereia, di Mia Couto (2006), basata sulle teorie dell'identità di Stuart Hall (2006) e Homi Bhabha (1998), che trattano delle identificazioni e delle rappresentazioni sociali, cercando di affermare i confini dell'esistenza interstiziale e ibrida delle culture; e dell'immaginario, di Gaston Bachelard (1988, 1994, 1999), che studia la natura essenzialmente dinamica e produttiva della creazione fittizia, cercando di cogliere con questo bagaglio teorico il riordino dello spazio e la derealizzazione del tempo e della narrazione. Questa n...
Questo lavoro è il risultato dell'analisi di O outro pé da sereia, di Mia Couto (2006), basata sulle teorie dell'identità di Stuart Hall (2006) e Homi Bhabha (1998), che trattano delle identificazioni e delle rappresentazioni sociali, cercando di affermare i confini dell'esistenza interstiziale e ibrida delle culture; e dell'immaginario, di Gaston Bachelard (1988, 1994, 1999), che studia la natura essenzialmente dinamica e produttiva della creazione fittizia, cercando di cogliere con questo bagaglio teorico il riordino dello spazio e la derealizzazione del tempo e della narrazione. Questa narrazione è interamente frammentaria e si svolge a zig-zag, ma i suoi avvenimenti assomigliano a fatti reali. Tuttavia, questa illusione viene smontata nel corso del racconto, nella misura in cui il lettore si rende conto che gli eventi narrati non sono come sembrano. Questo procedimento seduce il lettore, suscitando in lui l'interesse a scoprire le informazioni che si nascondono dietro i fatti.