
L'impatto della riforma del Codice Civile sul diritto di proprietà
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Prima della riforma introdotta dall'ordinanza del 10 febbraio 2016, l'equilibrio del diritto francese si basava sulla coesistenza di una teoria generale del contratto ispirata al diritto liberale e di regimi speciali più protettivi. Questi ultimi sono stati concepiti e possono essere letti alla luce del Codice Civile, che non sostituiscono mai. I redattori del Codice civile del 1804 avevano fiducia nella libertà contrattuale, che consideravano altamente vantaggiosa. I legislatori di oggi ne sono più cauti, tenendo conto che può diventare uno strumento di dominio economico. Nella società o...
Prima della riforma introdotta dall'ordinanza del 10 febbraio 2016, l'equilibrio del diritto francese si basava sulla coesistenza di una teoria generale del contratto ispirata al diritto liberale e di regimi speciali più protettivi. Questi ultimi sono stati concepiti e possono essere letti alla luce del Codice Civile, che non sostituiscono mai. I redattori del Codice civile del 1804 avevano fiducia nella libertà contrattuale, che consideravano altamente vantaggiosa. I legislatori di oggi ne sono più cauti, tenendo conto che può diventare uno strumento di dominio economico. Nella società odierna, la trasparenza e la tutela delle parti più deboli sono le parole d'ordine, tanto che la libertà contrattuale viene spesso limitata in nome della giustizia contrattuale. È questo il caso dell'ordinanza del 10 febbraio 2016. Tuttavia, e questo è un paradosso fondamentale, l'ordinanza cerca anche una certa efficienza nelle regole del diritto a disposizione degli attori della vita economica. Cercando di conciliare questi due interessi, l'ordinanza del 10 febbraio 2016 rende il diritto di proprietà più equo per alcuni aspetti e più efficiente per altri.