La plasticità della parola
Un tentativo, una domanda sulla plasticità della parola
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La parola plastica. Interrogarsi sulla plastica della e nella parola è un percorso che va intrapreso per giungere a una conclusione: che domanda oziosa! La plastica della e nella parola si rivela un colossale truismo; perché la parola trasforma e si trasforma, plasma e si plasma, dà luogo a creazione e distruzione, allo stesso modo dell'esistenza, perché esiste e si crea e si distrugge. La parola attraversa la realtà, il mondo, le cose, il sublime, il grottesco, il tutto e il nulla. La sua inerenza al mondo ci porta a pensare proprio al suo potere. La parola è l'artefice del mondo: il mo...
La parola plastica. Interrogarsi sulla plastica della e nella parola è un percorso che va intrapreso per giungere a una conclusione: che domanda oziosa! La plastica della e nella parola si rivela un colossale truismo; perché la parola trasforma e si trasforma, plasma e si plasma, dà luogo a creazione e distruzione, allo stesso modo dell'esistenza, perché esiste e si crea e si distrugge. La parola attraversa la realtà, il mondo, le cose, il sublime, il grottesco, il tutto e il nulla. La sua inerenza al mondo ci porta a pensare proprio al suo potere. La parola è l'artefice del mondo: il mondo, le cose e l'uomo sono collegati attraverso questa creatura vivente, che non sta ferma, che cambia. Infatti, è attraverso la parola che la realtà viene iniettata di lentezza o vertigine. Produce vuoto o lo occupa. La parola assegna singolarità all'uomo, lo rende tale, lo rende mostro, lo umanizza o lo bestializza. Cosa sarebbe l'essere umano senza la parola? La parola è corpo, è carne... La parola è uomo...
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