
King Toretto. La mia storia di vittorie e ko dentro e fuori dal ring
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'Hai avuto un'emorragia cerebrale. L'hanno definito ematoma sottodurale post-traumatico'. Queste parole risuonano nella testa di Daniele Scardina, per tutti King Toretto, come un rintocco lento e profondo. Aprire gli occhi e scoprire di aver lottato per giorni tra la vita e la morte è un colpo difficile da incassare anche per chi, come lui, delle sfide conosce a memoria ogni tempo, ogni movimento. Prima del successo e del suo nome in prima pagina su tutti i giornali, prima di diventare il campione italiano di pesi supermedi conosciuto e acclamato da tutti, lui era solo Danielino: un ragazzo d...
'Hai avuto un'emorragia cerebrale. L'hanno definito ematoma sottodurale post-traumatico'. Queste parole risuonano nella testa di Daniele Scardina, per tutti King Toretto, come un rintocco lento e profondo. Aprire gli occhi e scoprire di aver lottato per giorni tra la vita e la morte è un colpo difficile da incassare anche per chi, come lui, delle sfide conosce a memoria ogni tempo, ogni movimento. Prima del successo e del suo nome in prima pagina su tutti i giornali, prima di diventare il campione italiano di pesi supermedi conosciuto e acclamato da tutti, lui era solo Danielino: un ragazzo di Rozzano cresciuto in un quartiere duro, dove ogni scelta aveva il peso di una promessa. Prima i guai, poi la scoperta del pugilato, la palestra come seconda casa, il borsone sulle spalle e l'odore ostinato del cuoio sempre nelle narici. Da qui è nato King Toretto, un nome che è anche un battesimo e che sa di rispetto, futuro, speranza. Speranza per sua madre, per suo fratello, per chi come lui si sentiva smarrito e cercava la via per ritrovarsi. Quante volte ha visto il fondo e quante volte si è rialzato, fino a fare di ogni sfida il suo motto di vita: "Toccare il fondo, risalire e continuare a lottare. Lottare sempre". Avere fede. Come quando ha lasciato tutto ed è volato negli Stati Uniti, dove, tra i grattacieli di New York, il suo sogno sembrava più vicino e, finalmente, è diventato realtà. Oggi l'idea di aver perso il controllo del suo corpo lo colpisce ancora come un diretto a volto scoperto. Il suo nuovo ring è la vita quotidiana, e mentre tutto si muove veloce, lui ripassa le mosse. Jab-jab-paro. Respiro. Jab-jab-montante. Schivo-gancio sinistro. Pausa. Ora è il momento di rialzarsi. Per la sua famiglia, per tutti quegli anni di sacrifici, per chi lo vede come un esempio. Per quel bambino di Rozzano che un giorno, contro tutto e contro tutti, ha scelto di diventare un re. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.