
Il diario di fra Benvenuto Grava. E altre testimonianze inedite sull'occupazione nazifascista a Motta di Livenza
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15 settembre 1944: un rastrellamento dell'esercito tedesco colpisce gli abitanti di Ponte di Piave, Oderzo, Motta di Livenza nel Trevigiano e alcuni paesi della Bassa friulana. Cinquantaquattro persone vengono deportate a Sacile, nelle prigioni della caserma "Scipio Slataper". Ci resteranno dodici giorni, in trepidante attesa che i partigiani della zona rimettano in libertà quattro ingegneri tedeschi, addetti al controllo della linea ferroviaria, catturati a inizio mese. Fra Benvenuto Grava, padre guardiano dei frati francescani di Motta, è uno degli ostaggi e redige un diario dettagliato di...
15 settembre 1944: un rastrellamento dell'esercito tedesco colpisce gli abitanti di Ponte di Piave, Oderzo, Motta di Livenza nel Trevigiano e alcuni paesi della Bassa friulana. Cinquantaquattro persone vengono deportate a Sacile, nelle prigioni della caserma "Scipio Slataper". Ci resteranno dodici giorni, in trepidante attesa che i partigiani della zona rimettano in libertà quattro ingegneri tedeschi, addetti al controllo della linea ferroviaria, catturati a inizio mese. Fra Benvenuto Grava, padre guardiano dei frati francescani di Motta, è uno degli ostaggi e redige un diario dettagliato di quella detenzione. Riportando, giorno per giorno tutto ciò che accadde, il frate ci lascia un documento storico fondamentale per comprendere le ansie e le paure che si vivevano nel territorio dell'Opitergino-Mottense durante la guerra, con le nefandezze dei nazifascisti a far sempre da macabro sfondo. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.