
IL CINEMA DEL TARDO STALINISMO, LE FRONTIERE SOVIETICHE
E LA NUOVA SFERA DI INFLUENZA
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Durante gli anni Trenta, il cinema dell'URSS ha contribuito a costruire l'immagine dell'Unione Sovietica come di un Paese assediato, circondato da nemici (e questo grazie alle radici culturali e alle esperienze storiche secolari). La situazione è cambiata nel dopoguerra. Il cinema aiutava ora il regime a sensibilizzare, giustificare e legittimare il nuovo livello di potere del Paese, passato da potenza regionale a superpotenza mondiale. L'URSS aveva ora alleati in Occidente e in Oriente. Doveva uscire dall'isolazionismo e inserirsi in un sistema economico, sociale e politico globale. Aveva am...
Durante gli anni Trenta, il cinema dell'URSS ha contribuito a costruire l'immagine dell'Unione Sovietica come di un Paese assediato, circondato da nemici (e questo grazie alle radici culturali e alle esperienze storiche secolari). La situazione è cambiata nel dopoguerra. Il cinema aiutava ora il regime a sensibilizzare, giustificare e legittimare il nuovo livello di potere del Paese, passato da potenza regionale a superpotenza mondiale. L'URSS aveva ora alleati in Occidente e in Oriente. Doveva uscire dall'isolazionismo e inserirsi in un sistema economico, sociale e politico globale. Aveva amici e sudditi da proteggere, anche da se stessa, come i gruppi che si opponevano alla sovietizzazione. Doveva difendere i suoi nuovi confini, sempre più simili a quelli della Russia zarista. E doveva diventare una potenza marittima per mantenere questo sistema. I suoi dirigenti, anche se con riluttanza, svolsero questo compito.