I piani ottocenteschi di illuminazione costiera
I fari della Campania
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L'esigenza di segnalare pericoli o approdi fu sentita sin dall'antichità e proseguita con diverse modalità connesse alle risorse illuminanti, soggette nel tempo a progressivi miglioramenti, fino alla messa a punto, intorno al 1820, del sistema diottrico, diffusosi celermente dappertutto. Lo Stato Borbonico intraprese un pioneristico programma di applicazione del metodo al Golfo di Napoli, poi ampliato sistematicamente alle coste dell'Italia centro-meridionale, in maniera da costituire una rete di ausilio alla navigazione, obiettivo raggiunto solo dopo l'unità d'Italia. Attraverso la consult...
L'esigenza di segnalare pericoli o approdi fu sentita sin dall'antichità e proseguita con diverse modalità connesse alle risorse illuminanti, soggette nel tempo a progressivi miglioramenti, fino alla messa a punto, intorno al 1820, del sistema diottrico, diffusosi celermente dappertutto. Lo Stato Borbonico intraprese un pioneristico programma di applicazione del metodo al Golfo di Napoli, poi ampliato sistematicamente alle coste dell'Italia centro-meridionale, in maniera da costituire una rete di ausilio alla navigazione, obiettivo raggiunto solo dopo l'unità d'Italia. Attraverso la consultazione di inediti carteggi di archivio, il libro ricompone il quadro della genesi dell'apparato luministico della regione Campania, della sua evoluzione e dell'odierno stato di conservazione, grazie al riscontro diretto sui luoghi. A corredo è allegata un'appendice documentaria, nella quale il lettore troverà non solo spunti ed interessanti particolari tecnici ed architettonici, ma anche uno spaccato sulle idee e sulle politiche alla base dell'organizzazione del servizio e delle rigide normative che lo regolavano.
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