
Cavalli indomabili. Delio Cantimori e le ideologie del Novecento
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Tra i maggiori storici italiani del Novecento, Delio Cantimori fu anche una delle personalità più discusse, al centro di accese controversie e velenose polemiche per la sua figura politica. Dal repubblicanesimo giovanile all'adesione al fascismo prima e al comunismo poi, fino all'abbandono del PCI e di ogni militanza partitica, per Cantimori fede politica e storiografia sono state a lungo due sfere di attività separate e incomunicabili, di cui la prima per molto tempo vissuta dallo storico di eretici e utopisti con passione religiosa. Solo nei primi anni Sessanta del secolo scorso, dopo il ...
Tra i maggiori storici italiani del Novecento, Delio Cantimori fu anche una delle personalità più discusse, al centro di accese controversie e velenose polemiche per la sua figura politica. Dal repubblicanesimo giovanile all'adesione al fascismo prima e al comunismo poi, fino all'abbandono del PCI e di ogni militanza partitica, per Cantimori fede politica e storiografia sono state a lungo due sfere di attività separate e incomunicabili, di cui la prima per molto tempo vissuta dallo storico di eretici e utopisti con passione religiosa. Solo nei primi anni Sessanta del secolo scorso, dopo il crollo dell'ultima fede abbracciata, il comunismo, Cantimori sembra rendersi conto che a costituire il vero fondamento della politica non è la fede, bensì la diffidenza critica, mai applicata prima al campo della militanza a causa di furibondi cavalli ideologici. Il presente volume ripercorre la parabola politica dello studioso indagando il rapporto intercorso tra pratica storiografica e passione politica, studio analitico del passato e attenzione al presente, alla progressiva scoperta dell'utilità della diffidenza.