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Oggi, quando ogni giorno in TV per il nostro divertimento mostrano dozzine di omicidi, un dramma del costume da tragedia classica nell¿originale tedesco scritto in versi (ma senza rime), dove soltanto due persone sono uccise, può sembrare cosa ben poco attuale. Ma, a nostra opinione, il mito di Oreste e di sua madre Clitennestra ci colpisce ancora profondamente per il filo che sempre ci lega alla vita. Dall¿esposizione di questo dramma è chiaramente dimostrato che può commuovere o addirittura colpire anche oggi, - più di un grandissimo massacro televisivo. Stimolato dallo sguardo nel lontano…mehr

Produktbeschreibung
Oggi, quando ogni giorno in TV per il nostro divertimento mostrano dozzine di omicidi, un dramma del costume da tragedia classica nell¿originale tedesco scritto in versi (ma senza rime), dove soltanto due persone sono uccise, può sembrare cosa ben poco attuale. Ma, a nostra opinione, il mito di Oreste e di sua madre Clitennestra ci colpisce ancora profondamente per il filo che sempre ci lega alla vita. Dall¿esposizione di questo dramma è chiaramente dimostrato che può commuovere o addirittura colpire anche oggi, - più di un grandissimo massacro televisivo. Stimolato dallo sguardo nel lontano passato, pensando al futuro, la domanda si pone, se l'emozionalità fondamentale che danno i genitori attivi di oggi o i numeri sempre crescenti di madri che educono i loro figli da sole (che di fatto si fanno più più sostituite dai media) mentre l'appoggio dello Stato e della società stanno calando, ha più sostanza di quella che ha ricevuto Oreste da sua madre Clitennestra. Ed anche, se il scarso afetto potrebbe essere sufficiente per lo sviluppo o almeno il mantenimento futuro delle nostre comunità. Già porre la questione implica il dubbio, perchè - mancando ustensili più addatti - sembra avere senso di sperare un poco di catàrsi. Ma è vero che quella tragedia non è "classica", anche se lo sembra essere formalmente in alcuni aspetti. C'è nessun sviluppo che sta portando alla caduta inevitabile del protagonista (chi all' origine - al tempo degli inizi della tragedia greca - fu la vittima e la sua caduta il sacrificio rituale). Questo sarebbe il caso se il protagonista si chiamerebbe "Clitennestra". Ma è Oreste chi commise l'atto che rappresenta il colmo dello sviluppo drammatico e l'abisso più profondo della civilizzazione umana, che fino ad oggi resta nella memoria collettiva, sebbene spinto dalla sorella e promosso dalla rassegnazione clandestina della madre - ultimamente per un motivo inconscio al momento dell' azzione: cioè il desiderio di vendetta del "in fondo disprezzato e respinto" (vedi 2o atto, 4a scena). Per questo si tratta di una variante di tragedia, sebbene solo di una storia "tragica" nel senso comune.
Autorenporträt
Helmar Kloss ist am 3.12.1940 in Berlin geboren worden. Weitere Lebensdaten sind: 1959 Abitur 1967 Diplom-Soziologe 1971 EDV-Kaufmann 1972 bis 1977 angestellter Programmierer, Programmierer-/Systembetreuer 1977 bis 1991 freiberuflicher Unternehmensberater 1991 bis heute freischaffend Er ist mit 5 Jahren, 5 Monaten eingeschult worden, was nicht zuletzt aufgrund traumatischer Kriegserlebnisse zu früh war. Nachdem er infolgedessen nur mit vieler Mühe Lesen und Schreiben gelernt hatte, wurde er, was man eine Leseratte nennt, die sich bald wünschte, selbst schreiben zu können. Er konnte es aber nicht. Die Bekanntschaft mit dem Schicksal des bewunderten Vorbilds Kleist hat ihn zunächst damit versöhnt, denn mit 34 Jahren seelisch und finanziell zu scheitern, war nicht erstrebenswert. In der Hoffnung, mehr über die Menschen zu erfahren, beschloss er, Soziologie zu studieren. Zwar wurde er enttäuscht, hat aber bis zur Diplomprüfung durchgehalten. Doch danach wusste er erst einmal nicht weiter, denn eine Universitätslaufbahn erschien ihm nach den gemachten Erfahrungen nicht erstrebenswert. Immerhin ist in der Studienzeit sein Interesse für Psychologie geweckt worden, die er seitdem bis heute mehr studiert hat als Soziologie. Aber beruflich verfolgte er andere Ziele. Er ließ sich zum EDV-Kaufmann umschulen und arbeitete bis 1991 in diesem Bereich. Ihm war jedoch von Anfang an bewusst, dass er so nicht immer leben wollte. Immerhin hatte er in dieser Zeit Einblick in viele verschiedene Unternehmen und ist seinem Ziel nähergekommen, die Menschen zu verstehen. 1991 ergab sich die Möglichkeit, auszusteigen und nach Italien zu gehen. Seitdem schreibt er mehr als nur gelegentlich, soweit ihm die Aufgaben, die das Leben stellt, Zeit lassen, seine Einfälle auszuarbeiten.