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"Sonetti lussuriosi" è una raccolta di sonetti a sfondo erotico del poeta toscano Pietro Aretino, risalenti al 1526. L'opera consiste in due libri che raccolgono rispettivamente sedici e tredici composizioni.Pietro Aretino è conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso, fra cui i conosciutissimi "Sonetti lussuriosi".Figura di letterato amato quanto discusso, se non odiato (e per molti fu semplicemente un arrivista ed uno spregiudicato cortigiano). Per questa che oggi potrebbe apparire incoerenza fu, per molti versi, un modello…mehr

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Produktbeschreibung
"Sonetti lussuriosi" è una raccolta di sonetti a sfondo erotico del poeta toscano Pietro Aretino, risalenti al 1526. L'opera consiste in due libri che raccolgono rispettivamente sedici e tredici composizioni.Pietro Aretino è conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso, fra cui i conosciutissimi "Sonetti lussuriosi".Figura di letterato amato quanto discusso, se non odiato (e per molti fu semplicemente un arrivista ed uno spregiudicato cortigiano). Per questa che oggi potrebbe apparire incoerenza fu, per molti versi, un modello dell'intellettuale rinascimentale, autore anche degli apprezzati "Ragionamenti".La figura di Pietro Aretino ha segnato in un certo qual modo il XVI secolo contribuendo in maniera determinante al definitivo superamento della visione teologica ed etica propria dell’età di mezzo.Il libro è illustrato con i disegni di Édouard-Henri Avril (Paul Avril).
Autorenporträt
Nato ad Arezzo nel 1492, Pietro Aretino non si denominò mai col suo patronimico ma sempre col nome della sua città. Della sua infanzia quasi nulla è noto, ma si sa che nell'adolescenza visse e a Perugia sia per frequentare l'università sia per studiare pittura, e come pittore si firmò per qualche tempo. Nel 1517 fu a Roma, alla corte di Leone X; qui assistette al conclave del 1522, in occasione del quale compose delle pasquinate, ovvero dei poemetti satirici. Con l'ascesa al soglio pontificio del fiammingo Adriano VI (o, come lo chiamò l'Aretino, "la tedesca tigna") prese a viaggiare per la penisola e lavorò a Mantova, al servizio di Giovanni dalle Bande Nere. Tornò a Roma nel '23 e, sotto papa Clemente VII, riacquistò notorietà e benevolenza popolare. In questo periodo compone i Sonetti Lussuriosi, ispiratigli dalle tavole pornografiche di M. A. Raimondi sui disegni di Giulio Romano, e scrisse la Cortigiana. Ma l'invidia e la malevolenza del datario pontificio, mons. Giberti, interruppero questo periodo felice: alla fine del luglio 1525 viene accoltellato da un sicario del monsignore. L'Aretino lasciò così Roma e, dal 25 marzo 1527, si trasferì a Venezia, la città anticortigiana per eccellenza, l'unica, a detta di lui, totalmente opposta a Roma, sede di tutti i vizi. Qui scrisse e diede alle stampe la maggior parte delle sue opere e qui morì, probabilmente di apoplessia, il 21 ottobre 1556.