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Studienarbeit aus dem Jahr 2014 im Fachbereich Romanistik - Italianistik, Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität Bonn, Sprache: Deutsch, Abstract: Tra i grandi temi affrontati da Montale nella quarta raccolta poetica "Satura" - che come già il titolo preannuncia in uno dei suoi molteplici significati, quello cioè dell'antico piatto dei latini satura lanx, composto da numerosi ingredienti - assume un significato particolarmente affascinante quello del rapporto del poeta con la Storia, quella con la esse maiuscola, quella dell'umanità, e, ad essa imprescindibilmente legato, il tema della…mehr

Produktbeschreibung
Studienarbeit aus dem Jahr 2014 im Fachbereich Romanistik - Italianistik, Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität Bonn, Sprache: Deutsch, Abstract: Tra i grandi temi affrontati da Montale nella quarta raccolta poetica "Satura" - che come già il titolo preannuncia in uno dei suoi molteplici significati, quello cioè dell'antico piatto dei latini satura lanx, composto da numerosi ingredienti - assume un significato particolarmente affascinante quello del rapporto del poeta con la Storia, quella con la esse maiuscola, quella dell'umanità, e, ad essa imprescindibilmente legato, il tema della condizione dell'uomo occidentale e della crisi di un'intera civiltà, che può essere a chiare lettere definito come l'antistoricismo postmodernista, il quale ricopre un ruolo determinante nell'ultima fase del poeta ligure e che è identificabile in nuce, come vedremo al terzo punto di questa analisi, già nella raccolta "Auto da fé". Questo tema riveste inoltre un ruolo particolarmente importante perché può essere rintracciato in maniera chiara anche nella (poca) poesia di Eugenio Montale successiva a "Satura", in quel "Diario del '71 e '72" prepotentemente solipsista ed autoreferenziale, pubblicato soltanto dopo la morte dell'autore, che non prevede, se non in minima parte, referenti esterni (esclude di fatto il lettore, la cui interpretazione sembra non essere più richiesta) e che per questo motivo può essere a pieno titolo considerato, secondo Casadei, fuori dalla Storia. Non è un caso, così, che proprio la parola storia, insieme a tempo, sia quella maggiormente ricorrente nell'intera raccolta.