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A partire dall’inizio degli anni Novanta, sia nel mondo accademico sia all’interno dei movimenti delle donne è diventato centrale il tema riguardante il rapporto tra ‘genere’ e ‘nazionalismo’ in realtà di conflitto e post-conflitto. Tenendo in considerazione la profonda inestricabilità tra narrative storiche e vite quotidiane dei due popoli, palestinese ed israeliano, il paper si propone di ridefinire tale discorso, e, in particolare, il ruolo giocato da donne attiviste nel decostruire le proprie identità etno-nazionali (in primis il fondamento sionista alla base dello Stato di Israele). Dopo…mehr

Produktbeschreibung
A partire dall’inizio degli anni Novanta, sia nel mondo accademico sia all’interno dei movimenti delle donne è diventato centrale il tema riguardante il rapporto tra ‘genere’ e ‘nazionalismo’ in realtà di conflitto e post-conflitto. Tenendo in considerazione la profonda inestricabilità tra narrative storiche e vite quotidiane dei due popoli, palestinese ed israeliano, il paper si propone di ridefinire tale discorso, e, in particolare, il ruolo giocato da donne attiviste nel decostruire le proprie identità etno-nazionali (in primis il fondamento sionista alla base dello Stato di Israele). Dopo aver delineato tale problematica nel contesto dei principali movimenti di donne nei Territori Occupati Palestinesi e in Israele, l’analisi volge verso una delle esperienze congiunte tra donne palestinesi ed israeliane più conosciute a livello internazionale, quella del Jerusalem Link, fondata sulla cosiddetta ‘transversal politics’ attraverso un percorso comune di riconoscimento e cooperazione. L’attuale status quo ha tuttavia generato numerosi ostacoli nell’attuazione di simili iniziative a causa del perdurare di una condizione di potere asimmetrico tra le due parti. Utilizzando principalmente le interviste condotte durante la recente ricerca sul campo, il mio contributo è diretto ad interpretare parallelamente le proposte innovative e le strategie fallite che sono emerse da analoghe esperienze. Infatti, nonostante la presente realtà israelo-palestinese appaia ancora lontana da prospettive di riconoscimento e riconciliazione, diventa sempre più inevitabile indicare politiche che possano essere in grado di riportare le due narrative verso un cammino condiviso.