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Uscire dal nero
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«Senza dubbio la Shoah è esattamente, e irriducibilmente, un ¿buco nero dentro di noi¿. Ma questo, lungi dal darci una risposta definitiva, non fa che aprire tutta una serie di questioni irrisolte. In primo luogo la questione ¿ estetica ed etica, psichica e politica ¿ di sapere che fare di fronte a questo ¿buco nerö, con questo ¿buco nerö. Che fare, in effetti? Lasciare che il ¿buco nerö ci mini dall¿interno, silenziosamente, assolutamente? Oppure tentare di restituirlo, di guardarlo, ossia di metterlo in luce, di farlo uscire dal nero? Conosciamo le semplificazioni filosofiche, a...
«Senza dubbio la Shoah è esattamente, e irriducibilmente, un ¿buco nero dentro di noi¿. Ma questo, lungi dal darci una risposta definitiva, non fa che aprire tutta una serie di questioni irrisolte. In primo luogo la questione ¿ estetica ed etica, psichica e politica ¿ di sapere che fare di fronte a questo ¿buco nerö, con questo ¿buco nerö. Che fare, in effetti? Lasciare che il ¿buco nerö ci mini dall¿interno, silenziosamente, assolutamente? Oppure tentare di restituirlo, di guardarlo, ossia di metterlo in luce, di farlo uscire dal nero? Conosciamo le semplificazioni filosofiche, anche religiose, a cui si presta il primo atteggiamento: fare del ¿buco nerö un ¿Sancta Sanctorum¿, uno spazio fantasmatico inavvicinabile, intoccabile, inimmaginabile, irrappresentabile. Consacrare il regno del nero». Questo testo di Georges Didi-Huberman è una lunga lettera al regista del film ¿Il figlio di Saul¿, László Nemes. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.