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Piante psicoattive. Studi etnobotanici
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Una credenza tuttora radicata nella cultura europea riguarda le origini asiatiche del papavero da oppio, e sarebbe ¿colpa dei cinesi¿ anche l'arrivo della marijuana presso la cultura occidentale. Nulla di più errato. Il papavero da oppio non esisteva in natura, e a crearlo per selezione oltre settemila anni fa parrebbero essere stati niente di meno che gli ¿italiani¿ palafitticoli dei laghi laziali, mentre la canapa è presente in Europa da molto prima dell'avvento dell'uomo, e in Italia da almeno duecentomila anni. Oltre a sfatare secolari luoghi comuni, e con un approccio multidisciplin...
Una credenza tuttora radicata nella cultura europea riguarda le origini asiatiche del papavero da oppio, e sarebbe ¿colpa dei cinesi¿ anche l'arrivo della marijuana presso la cultura occidentale. Nulla di più errato. Il papavero da oppio non esisteva in natura, e a crearlo per selezione oltre settemila anni fa parrebbero essere stati niente di meno che gli ¿italiani¿ palafitticoli dei laghi laziali, mentre la canapa è presente in Europa da molto prima dell'avvento dell'uomo, e in Italia da almeno duecentomila anni. Oltre a sfatare secolari luoghi comuni, e con un approccio multidisciplinare etnobotanico, questo libro affronta aspetti ignoti o enigmatici di piante inebrianti del territorio e della cultura italiana, quali il coriandolo, la zizzania, la lattuga selvatica, la mandragora. Accanto alle piante nostrane vengono trattate fonti visionarie attualmente soggette a globalizzazione e che hanno raggiunto l'Italia con forti implicazioni medicinali e sociali, quali l'ayahuasca, la jurema e il Peganum harmala. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.